Restauro conservativo: preservare edifici storici
Il restauro e il risanamento conservativo servono a preservare, o recuperare, le caratteristiche principali di un edificio per fare in modo che sia, o torni a essere, funzionale. Gli interventi conservativi devono, quindi, rispettare gli elementi topologici, formali e strutturali dell’immobile stesso, in particolar modo se questo ha valenze storiche e architettoniche.
Interventi di restauro e risanamento conservativo
Il pericolo più grande che corre un edificio storico è quello di essere abbandonato a sé stesso, le conseguenze possono essere molto gravi e possono avere ripercussioni sia sulla stabilità stessa della struttura, che senza un’adeguata manutenzione potrebbe cedere, che sugli elementi che lo compongono che, a causa della trascuratezza e degli effetti degli agenti atmosferici, potrebbero deteriorarsi.
Poiché non è conveniente investire risorse in immobili che rimarranno utilizzati, l’unica soluzione per preservare un edificio storico è quello di usarlo con funzioni nuove e di mettere in atto interventi di restauro conservativo.
In alcuni casi è possibile intervenire con lavori di manutenzione ordinaria e, se necessario, straordinaria che sono poco invasivi e che vengono eseguiti su edifici che non hanno caratteristiche storiche da preservare.
Quando invece si vuole restituire a un edificio storico una nuova funzionalità, sono necessari interventi mirati di restauro e risanamento conservativo. Le lavorazioni che rientrano in queste categorie sono, infatti, finalizzate a:
- consolidare la struttura degli immobilie;
- rinnovarne, o ripristinarne, gli elementi essenziali;
- realizzare gli accessori e gli impianti necessari a nuove esigenze di uso;
- eliminare elementi superflui.
Il restauro conservativo e il risanamento conservativo si differenziano per alcuni aspetti.
Il primo è finalizzato a conservare, recuperare e valorizzare gli elementi di carattere storico, artistico e architettonico di un edificio. Questo tipo di intervento prevede anche la possibilità di utilizzare materiali e tecniche diverse da quelle originarie, sempre nel rispetto delle caratteristiche principali dell’edificio stesso.
Il secondo, invece, ha come obiettivo principale quello di recuperare un edificio sotto gli aspetti igienici, statici e funzionali. Spesso si rendono necessari interventi di consolidamento, di integrazione degli elementi strutturali e di modifica della planimetria originaria.
Sia il restauro conservativo che il risanamento possono essere realizzati per modificare la destinazione d’uso degli edifici, a parte che le nuove funzioni siano compatibili con le caratteristiche formali e strutturali dell’immobile.
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